Gennaio è “Veganuary”

Cos’è “Veganuary”
Da qualche anno gennaio è diventato “Veganuary”, il mese vegano, il mese in cui un’organizzazione no profit inglese ci invita a sperimentare lo stile alimentare vegano, eliminando ogni componente di origine animale dalla nostra dieta. L’obiettivo principale dell’organizzazione è promuovere un mondo senza allevamenti di animali, né macelli, dove, più in generale, la produzione di cibo non agisca sulla salute del pianeta e sul futuro degli animali che lo popolano.
Alcuni numeri
L’invito è a provare il ‘vegano’, almeno per trenta giorni, invito raccolto lo scorso anno da 582 mila persone in 209 Paesi del mondo.
La classifica dei paesi partecipanti ci dice che l’Italia è al settimo posto, con oltre 31 mila utenti iscritti, il Regno Unito è al primo posto.
In italia l’82% dei partecipanti non seguiva una dieta vegana ma, terminato il mese, il 30% di essi ha proseguito ed il il 38% ha ridotto il consumo di carne e derivati animali di almeno il 75%.

Anche molte aziende hanno aderito a “Veganuary”, soprattutto in UK, come Aldi, Tesco e Nestlé, e alcuni personaggi famosi ambassador dell’iniziativa quali
Il sindaco di New York Eric Adams, l’attrice Joanna Lumley e lo chef di fama mondiale Matthew Kenney. In Italia hanno promosso il mese vegano a gennaio i supermercati ALDI, con prodotti vegan per una settimana intera, e catene della ristorazione come Rossopomodoro, Capatoast, Hamerica’s e Flower Burger, ognuna con offerte e proposte diverse per invitare i consumatori a scegliere le loro opzioni vegetali.
Ma anche servizi di spesa a domicilio e delivery come Macai e SanaSana, l’app di prenotazione ristoranti TheFork e quella per i pasti aziendali PerPranzo, oppure shop online che a gennaio hanno lanciato nuovi prodotti o proposto offerte, tra cui KoRo e Altromercato, principale realtà dell’Equo e Solidale in Italia.
Di qualche giorno la notizia pubblicata da The Guardian del sostegno al Veganuary da parte di Harrods, Superdrug and Volkswagen UK.
Mettendo da parte i motivi animalisti e volendosi concentrare esclusivamente sugli aspetti positivi e negativi si è voluto approfondire, grazie ad alcuni nutrizionisti, che cosa comporta alimentarsi in maniera vegana. L’iniziativa, se vista come un’occasione per imparare a mangiare cibi diversi, aumentare la componente vegetale a tavola e diminuire le proteine animali, che ancora si consumano troppo nell’alimentazione moderna porta sicuramente dei benefici. Negli anni, tra l’altro, sono aumentate le proposte di cucina etnica, che spesso propongono menu a base vegana o vegetariana, un modo per scoprire come mangiare diversamente buono.
Perché “Veganuary”

L’alimentazione vegana è ritenuta fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra, la carne e i prodotti di origine animale hanno un impatto ambientale elevato e con la crescita della popolazione mondiale sarà importante modificare le abitudini alimentari.
Come approciare una dieta vegana e vegetariana

Per affrontare, però, un cambiamento così drastico è necessaria l’integrazione legumi con cereali, due alimenti vegetali che si completano poiché l’amminoacido mancante dei cereali è contenuto nei legumi e viceversa.
Fondamentale poi diversificare la qualità di cereali, come ad esempio scegliendo più abitualmente quinoa o amaranto per la loro quali-quantità di proteine, e variare con miglio e bulgur.

Il mercato globale si è saputo adattare a questo nuovo trend, offrendo sempre più prodotti planted-based, dalla pasta a base di lenticchie o piselli, alle morbide vellutate di ceci fino ad arrivare a gustosi formaggi vegetali e burger, completamente ‘meat free’ and ‘lactose free’, ma ricchi di gusto e proteine.
Planted Based per vocazione
Un mondo in cui, noi di Naturis, abbiamo deciso di credere e con noi sempre più aziende hanno iniziato a sperimentare ed offrire nuove proposte.
Il nostro impegno è garantire prodotti sani, equilibrati e completamente personalizzabili, per avvicinarsi sempre di più al nuovo mondo del food ed alle sue continue evoluzioni.