Giornata mondiale dell’acqua. Il risparmio idrico inizia dalla tavola.

Nella “Giornata mondiale dell’acqua” vogliamo parlare di Water Footprint, ovvero l’impronta idrica dei cibi che ogni giorno portiamo sulle nostre tavole. Con impronta idrica si intende il volume di acqua necessario per realizzare un prodotto a livello industriale, a partire da quella che viene impiegata in tutti i processi produttivi.

In una classifica degli alimenti i cui processi richiedono maggiori quantità di acqua, ad esempio, al primo posto troviamo la carne bovina poiché per produrne un chilo occorrono ben 15.400 litri di acqua.

Per produrre un chilo di riso, invece, servono 2.500 litri d’acqua, mentre per ottenere un chilo di orzo servono 1.420 litri d’acqua.
L’impronta idrica per calorie della carne animale è quindi venti volte superiore a quella dei cereali.
La giornata mondiale dell’acqua è stata quindi istituita per riflettere sul suo consumo e spreco, per tentare il più possibile di contenerli, partendo innanzitutto da scelte consapevoli sia a tavola che attraverso i propri processi di produzione.
Come fare allora?

È possibile ridurre il consumo di alcuni alimenti riconosciuti come ‘ad alto impatto idrico’, adottando alimentazioni sostenibili come fanno i flexitariani, oppure seguendo una “dieta universale” come quella proposta dai ricercatori della rivista Lancet, che prevede di raddoppiare i consumi di prodotti di origine vegetale e dimezzare quelli di carne rossa, o ancora adottando uno stile alimentare vegano/vegetariano. L’adozione di una dieta sostenibile ricca di verdure, frutta, legumi e cereali integrali consente di risparmiare fino a circa 2.000 litri di acqua per singolo pasto rispetto a un menu a base di carne.
La chiave di tutto, quindi, rimane la consapevolezza, a partire da ciò che si sceglie di acquistare. Ridurre il consumo di carne, optando maggiormente per prodotti legati al forte risparmio idrico, come legumi, cereali e verdura, permetterebbe di ridurre l’impatto negativo sul consumo di importanti risorse idriche.